Lettura marxista di Peter Pan (la vera storia dell'Isola che non c'è)

Lettura marxista di Peter Pan (la vera storia dell’Isola che non c’è)

Siamo a Londra, nel secondo Dopoguerra. Wendy Darling e suoi fratelli più piccoli Gianni e Michele non si trovano poi così bene sotto l’ombrello della Nato. I tre Darling vengono contattati da un agente polacco, Trilli, che li carica nel portabagagli della sua Trabant. Si svegliano in un’isola, della quale a tutt’oggi né Kgb né Cia hanno mai rivelato le coordinate, dove il carismatico colonnello Peter Pan, già staffetta partigiana durante la resistenza jugoslava, sta sperimentando l’abolizione della proprietà privata sul modello dei kibbutz israeliani. Tuttavia l’idea del socialismo in una sola Isola è ancora lontana dalla sua realizzazione, se è vero che il colonnello Pan deve dividere il territorio con una tribù di indiani, fortemente identitari e quindi impermeabili a ogni seduzione internazionalista. Non solo: ci sono anche i cosiddetti “pirati”, in realtà un manipolo di criminali di guerra scampato a Norimberga, e troppo compromesso per essere riciclato nella Gladio italiana o per rifarsi una nuova vita in Argentina. A capo di queste scorie del nazifascismo c’è Capitan Uncino, evoliano convinto.

Lettura marxista di "Biancaneve e i Sette Nani"

Lettura marxista di “Biancaneve e i Sette Nani”

Biancaneve e i Sette Nani dei Fratelli Grimm è una classica storia di capitalismo renano e di come non bisogna farsi ingannare dalla seduzione del riformismo.
La favola è ambientata nella zona delle miniere fra Francia e Germania, in un’imprecisata epoca pre-thatcheriana. Come in tante fiabe, c’è un Re Buono: è il padre di Biancaneve, il simbolo di quella tradizione di capitalismo paternalista del quale la figlia sarà erede. Il Re muore, mentre la Regina era già morta partorendo Biancaneve. Rimane la Regina cattiva, seconda moglie del Re, che accentra su di sé tutti i poteri, senza incontrare resistenze – nemmeno da parte di una borghesia ancora troppo inconsistente. La Regina cattiva sposta tutta la bilancia commerciale della fiaba sui beni voluttuari: la bellezza, per la quale rivaleggerà con Biancaneve; le costose feste, per finanziare le quali non esiterà a vessare il popolo con politiche di austerity.

Lettura marxista di "Biancaneve e i Sette Nani"

Piazza delle cento bombe

Due le bombe in Piazza Fontana? Una messa dai fascisti e una dagli anarchici? Non è una versione dei fatti assurda. È solo riduttiva: di bombe ce ne furono almeno nove. Possiamo spiegarvi quello che successe, grazie a una contro-inchiesta che – con un coraggio che è merce rara nel giornalismo italiano – mette insieme…

Lettura marxista di "Biancaneve e i Sette Nani"

I Testimoni di Euro

“Salve, siamo la sinistra, lei non può capire. Non ci fa entrare? Va bene, ma almeno ci lasci parlare. Ci chiamano destra ma noi siamo più di sinistra di tutti, perché guardiamo avanti, spianiamo la strada al progresso e agli investimenti estero su estero. Siamo la sinistra che non si culla sugli allori, non si…

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Radica scìc

Sono abituato a dire “pane” al pane, “vino” al vino, e “chitemmuorto” a chi mi taglia la strada. Sono un intellettuale meridionale. Meridionale a Milano. Bella Milano, quando sono sul treno di ritorno per Benevento. Ma la gente a Milano parla strana. C’hanno tutti in bocca questa parola: radica scìc. Non posso dire una cosa…

Lettura marxista di "Biancaneve e i Sette Nani"

I “What if” della crisi: cosa succede se torniamo a farci le seghe in lire?

L’altra sera parlavo con Sabino, il mio amico geopolitico. E’ uno sempre sul pezzo. Ha occupato, a capo degli indignados della Murgia, un deposito di prese scart a Gioia del Colle (hashtag #occupydepositopresescartgioiadelcolle) ed è in costante contatto con gli indignati di Zuccotti Park, New York, sempre pronti a tutto e soprattutto al peggio. Il…

Lettura marxista di "Biancaneve e i Sette Nani"

La mi garba i’ Mars, non i’ Marx

La mi garba la mi’ Firenze de’ banchieri, de’ bottegai, de’ motti di spirito, delle risse. Quella Firenze che l’è sempre tanto concretina anche quando sembra suoni i’ piano o filosofeggi. La mi garba i’ mmangiare e anche un po’ la fiha. Ma soprattutto la mi garba i’ ppotere. “Meglio che fottere”, dicevano quei sicilianini…

Lettura marxista di "Biancaneve e i Sette Nani"

I lanzichenecchi della loffia, l’aria da purificare e li preti voltagabbana

“Bisogna purificare l’aria”, disse lo cardinale sentendo lo tanfo scorreggione ch’aveva appestato lo castello. E accorgendosi che l’aere era talmente colonizzato da quei lanzichenecchi della loffia che questa volta non sarebbe bastato aprire solamente li finestroni. Il cronista vostro rimase stupefatto. Ma come, solo adesso se n’è accorto lo cardinale? Sono venti anni che ‘l…

Ed è subito cazzata

Il riscatto della prostata

Continuando a peggiorare il Pil…* Alla ventisettesima grappa ingollata al bancone del Rifugio Speranza, penso che forse sto riuscendo a risolvere il problema della pensione. Non mi riscattano gli anni di laurea? Mi riscatto con gli anni di bar (certo che gli anni di merda, chi me li ridà indietro?). E allora vai col rally…

Ed è subito cazzata

Macerata, Italia

Noi pubblico caprone, noi gregge che altro non aspetta che essere condotto, guardavamo per nostra congenita grossolanità alle vittorie di Giuliano Pisapia a Milano e di Luggiudice De Magistris a Napoli. Distratti. O ciechi. Politicamente analfabeti. Invece c’era qualcuno che guardava a Macerata. Anzi, al “modello Macerata”. Lucido. Lungimirante. Raffinato. Che è successo nelle Marche?…