Di nuovo, frotte di ignoranti (e qualche strumentalizzatore cosciente) citano a cazzo Pasolini e la sua poesia su studenti e poliziotti. E’ un riflesso condizionato del chiacchiericcio italiano. Nessuno di costoro sa che, prima e dopo quella poesia, Pasolini denunciò sempre la repressione poliziesca. E’ di pochi mesi dopo la sua invettiva contro il comportamento delle forze dell’ordine durante l’occupazione della Mostra del cinema di Venezia. Soprattutto, nessuno dei citatori compulsivi ha letto davvero quella poesia, nessuno ne ha colto l’intento ironico e paradossale, e nessuno conosce quel che Pasolini stesso ne scrisse. Su pasolini.net c’è un dossier a riguardo, che andrebbe usato come arma ogni volta che quel testo (ormai ridotto, come ha detto un noto filosofo, a “infame mantra”) viene usato per intorbidare le acque dell’opinione pubblica e diffamare i movimenti.
Wu Ming 1
01/03/2012 at 1:08 pm