A volte quello che serve per rendere un quadro, una situazione, un fenomeno, più leggibile e interpretabile è la chiarezza.
Perché senza questa porca chiarezza, io non capisco, non mi rendo conto e non posso dare valutazioni lucide.
Prima capisco, poi riferisco.
Ecco perché, armato di tanta buona volontà, con modesti mezzi e più che rozzi modi, ho deciso di farmi chiarezza sul tema “immigrazione” nel nostro paese.
Perché poi sono io che vado a letto con me stesso, mica voi.
Allora inizio.
Si può sapere quanti cazzo sono gli immigrati (regolari) in Italia? 4 milioni circa, il 7% della popolazione (Istat).
E dimmi quanti sono quelli irregolari? Tra i 500 mila e i 700 mila circa.
Ora voglio capire, per esempio, quanti sono gli immigrati in Germania? 8-10 milioni (l’8% della popolazione), di cui 400 mila circa irregolari (Onu, Report World Population Policies).
E in Spagna? Quasi 6 milioni, cioè il 12% della popolazione (Onu, Report World Population Policies).
In Francia? Circa 7 milioni, il 10%.
Quindi non stiamo messi peggio di altri paesi? In realtà non tanto.
E allora perché c’è tanto malumore intorno al fenomeno? Credo che molto dipenda dalla situazione del nostro sistema economico, con la costante diminuzione della crescita e l’esponenziale aumento della disoccupazione (2 milioni e 88 mila disoccupati secondo l’Istat). Ah, sì, e poi c’è la Lega.
Ah ecco, quindi dicono oh, ma non vedete che stiamo alle pezze, ma che ci venite a fare in Italia? Può essere.
Senti ma quelli che lavorano, gli immigrati dico, non pagano le tasse? Beh, direi. Versano quasi 11 miliardi di contributi l’anno (Inps). Pensa che a Milano so’ più i pizzaioli egiziani di quelli napoletani. Per non parlare delle colf. E dei muratori rumeni. Oggi in Italia l’immigrazione è funzionale allo sviluppo.
Sì però i criminali sono tutti dellà! E’ qui che ti sbagli, cane ignorante. Secondo il Rapporto del Cnel sugli indici di integrazione (2010), il ritmo d’aumento delle denunce contro i cittadini stranieri è in costante riduzione.
Non ci credo. Capra! E poi renditi conto che in questo paese ci sono più ultrasessantacinquenni che 15enni, quindi gli immigrati fungono anche da fattore di riequilibrio demografico. Se no, sarebbero cazzi amari. E vecchi.
E Balotelli? Esatto, Balotelli è uno dei tanti esempi (più di 500 mila l’anno) di “stranieri” italiani.
Sì ma è un deficiente. Quello è un altro discorso.
Allora, prima di dire rimandiamoli a casa, son tutti clandestini, son tutti criminali, rinchiudiamoli nei centri di detenzione temporanea e lasciamoli lì, devi avere una cazzo di stima del fenomeno, devi capire di cosa stai parlando prima di concludere ogni frase con un si, però…
Sì, pero…
Ecco, lo sapevo.
E’ giunto il momento di terminare il dialogo con me medesimo sul tema dell’immigrazione.
Perché poi l’argomento si fa tortuoso e pieno di insidie e non si arriva da nessuna parte.
Che poi non lo so se mi sono fatto chiarezza, forse se l’è fatta qualcun altro.
Quindi per oggi è meglio concludere qui.
Che se no, poi si finisce come al solito.
Che con estrema chiarezza,
mi mando affaculo.
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