C’è questa cosa che già sapete. Che io le classifiche di fine anno non le faccio.
Perché sono noiose.
E, a furia di ripetervelo, lo sto diventando anche io.
Ma volevo che fosse chiaro. Insomma, ancora più chiaro.
Capito?
E ok, visto che ci siamo allontanati a sufficienza da quei giorni là, adesso possiamo pure rilassarci.
E quindi via con i propositi per il nuovo anno.
Perché le classifiche del vecchio anno no, ma il resto può andare. Intesi?
E chi cazzo se ne fotte dei miei propositi? Vi chiederete.
E che cazzo me ne fotte a me?
1. Per prima cosa: riabilitare la musica strumentale. Fa molto ascoltatore scafato. Quello che haisentitochebomba “La Piramide di Sangue”? Ma soprattutto ha il beneficio di liberarvi di un sacco di parole di merda.
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2. Seconda cosa: scopare di più. Che potrebbe anche essere la prima, a pensarci bene.
3. Riprendere Hello Nasty dei Beastie Boys. Spararlo al massimo. Almeno una volta al mese.
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4. Evitare i concerti dei cantanti sfigati. Anche quelli delle cantanti pseudo-emergenti, le nuove regine della scena indie italiana… a patto che non siano fighe. Perché in quel caso si può fare una deroga.
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5. Eliminare l’espressione scena indie italiana dal dizionario.
6. Farsi crescere la barba. Il che si ricollega inderogabilmente al punto 2.
7. Abbandonare la stanza, la piazza, la strada o qualsiasi sia lo spazio comune con la prossima persona che vi dice “io ascolto tutta la musica”. Non è una cosa possibile. Puntoebasta.
8. Limonare duro.
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9. Comprare i dischi. I vinili. I cd. Non le cassette, che sono belle, ma (almeno io) non ho un cazzo di posto dove ascoltarle qui a Milano. E poi i vinili sono meglio.
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10. Non parlare di musica. Con nessuno. O, al massimo, parlarne soltanto per lo stretto necessario.