Siamo chiari: io il Natale non lo odio.
Anzi.
Mi piace pensare a quando da piccolo mi alzavo infreddolito per scartare i regali.
Erano momenti magici, anche se Babbo Natale aveva levato le tende da un pezzo.
E anche ora mi piace il Natale.
E accetto tutto dal Natale.
Accetto la gente che ammattisce per comprare l’ultimo regalo.
Le file in ogni dove.
Le cene a esplodere.
Il freddo.
Ogni tanto la neve.
È Natale, arriva una volta all’anno.
Con o senza Gesù Cristo.
Con o senza Babbo Natale.
Con o senza tutto quello che vi pare.
Comunque rimane sempre Natale.
Anche se a qualcuno, a Natale, vengono delle idee malsane.
A George Michael ad esempio l’ideuzza era venuta quando stava ancora negli Wham!
Non ce l’ha fatta a resistere.
E con l’istinto natalizio è venuta anche la nostalgia.
E allora quale cosa più bella di fare l’albero tutti assieme, giocare con gli addobbi e guardare la tua ex che adesso sta con altro – meno cotonato di te, certo, ma pur sempre cotonato – e ricordare le romanticherie dell’ultimo Natale passato assieme?!
Non posso certo fargliene una colpa a George. Dal Natale accetto tutto, come ho detto prima.
E anche se Last Christmas continua a frantumarci i coglioni da più di vent’anni, fa sempre parte del Natale.
Perché il Natale è bello così.
Ed è bello soprattutto da piccoli, quando ancora non esistono excheadessostannoconaltri da spiare di nascosto. Quindi, ecco, questa cosa di fare i buonisti e non festeggiare il Natale in certe scuole materne non la capisco. Niente più festa di Natale in una scuola di Milano. Niente più canzoni di bambini gesù che scendono dalle stelle. Al massimo può essere tollerato qualche babbo natale e qualche renna. Ma niente bambini con le ali e cose così.
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