E questo qui è un film storico, come si dice di quelli che raccontano cose a cui noi non potevamo assistere perché non eravamo nati, da non confondere con quelli che raccontano cose successe negli anni in cui eravamo invece vivi, che si chiamano Film-tratti-da-una-storia-vera.
E il problema principale con la maggior parte dei film storici è che i personaggi, soprattutto all’inizio, ti lanciano addosso un mucchio di informazioni su chi fossero le persone nominate, il loro ruolo nella Grande Storia. È pieno di dialoghi tipo:
– Ieri sera ho incontrato Stanton, a teatro.
– Ah, e chi ci faceva a teatro IL MINISTRO DELLA GUERRA DEGLI STATI DELL’UNIONE, UOMO FIDATO DI ABRAHAM LINCOLN?
con gli appassionati della Storia Americana che pensano Eh, non c’era mica bisogno di dirlo, e tutti gli altri che pensano Eh, sembra di stare a scuola. Io, sembrava di stare a scuola.
Poi il film solleva domande davvero intelligenti sulla genesi della giustizia americana e suggerisce similitudini davvero brillanti con processi e guerre più recenti, però sembra girato da uno che fa i suoi primi piccoli esperimenti con le inquadrature, e le sbaglia tutte, e la luce è uguale uguale alle telenovelas di Rete4. E ci si appassiona così poco al destino dei protagonisti che alla fine ti domandi Ma a chi diavolo importa delle domande intelligenti e delle similitudini brillanti? La bellezza non sta nelle opinioni. Tutti abbiamo opinioni. Perché farci dei film?
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