Il Segreto di Italia – trailer
Io l’Università l’ho fatta a Bologna, e ho studiato cinema al Dams, e se pensate che dica questo per vantarmi, è chiaro che voi avete studiato altro, altrove. In ogni caso, una cosa che mi piaceva della mia Università era che per gli esami, oltre a studiare dai libri, dovevi anche guardare un certo numero di film, che quasi sempre erano film vecchi, e alcuni di questi film vecchi erano addirittura film rari. Che poi uscivi la sera e dicevi Sai, oggi ho visto un film raro, come fosse stato un animale, una farfalla. E per vedere questi film si andava in facoltà, dove c’erano le postazioni video, in una stanzetta che d’estate faceva un caldo micidiale, che da lontano poteva sembrare che ti eri commosso davanti al film, invece stavi solo sudando, con addosso cuffie vecchie di vent’anni, impregnate di polvere. E forse è la tecnologia che va parecchio veloce, forse sono gli anni a farlo, o forse era semplicemente il Dams, ma i vecchi e rari film erano tutti su VHS. Meglio, registrati su VHS dalla televisione. E parecchi di questi film vecchi e rari, al Dams, a Bologna, avevano in basso a destra il simbolo di Rete 4. Una cosa che non ci si crede. C’erano dei film vecchi e rari che, qualche anno fa, per vederli, dovevi fare notte guardando Rete 4. Ecco, una cosa che ha fatto Internet, dal mio modo di vedere le cose, è stato togliere a questi film il bollino in basso a destra, e farli uscire dalla stanzetta umida, e anche da Bologna, fargli vedere un po’ il mondo, di modo che per esempio, il cortometraggio che Martin Scorsese ha girato a venticinque anni, nel 1967, mentre studiava cinema alla New York University, io lo possa vedere quando voglio e farlo vedere a chi mi pare, come oggi, come qui, sperando forte non arrivino i vigili, con le vecchie cuffie impolverate in mano, ad appiccicare di nuovo il bollino di Rete 4 sullo schermo del Pc. Ché al Dams le videocassette le avranno già buttate tutte, temo, già da un po’.
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