Massimo, ma quando cresci?
L’altro giorno ho guardato Ballarò per un’oretta, il massimo che sono riuscito a fare.
L’altro giorno ho guardato Ballarò per un’oretta, il massimo che sono riuscito a fare.
Noi pubblico caprone, noi gregge che altro non aspetta che essere condotto, guardavamo per nostra congenita grossolanità alle vittorie di Giuliano Pisapia a Milano e di Luggiudice De Magistris a Napoli. Distratti. O ciechi. Politicamente analfabeti. Invece c’era qualcuno che guardava a Macerata. Anzi, al “modello Macerata”. Lucido. Lungimirante. Raffinato. Che è successo nelle Marche?…
Si sta votando per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di 1.274 comuni e per la scelta del presidente e del Consiglio provinciale di 9 Province. E’ tanta roba. E come in ogni tornata elettorale da 10 anni a questa parte, Massimo D’Alema mi appare in sogno. Il resoconto del sogno è più o…
Decisi che nella vita avrei fatto lo scrittore quando Gianluca della III C mi sfabbricò le mascelle per motivi a me tuttora ignoti. Decisi che avrei consacrato la mia esistenza alla letteratura quando Marina della I H – dopo un concitato tête-à-tête nei cessi della scuola – rispedì al mittente la mia voglia di copula…
Il giorno che papà fu arrestato per ricostruzione del partito nazista ad Ariano Irpino… il giorno che venne fuori che organizzava spedizioni per ripulire Grottaminarda dai sanniti (“Grottaminarda ai grottaminardesi!”)… il giorno che venne fuori che organizzava attentati per tenere i foggiani lontani da Lacedonia (“Lacedonia ai Lacèdoni!”)… il giorno che venne fuori che accumulava…