Sono tempi farseschi. La deriva qualitativa di quelli che ancora sono i principali media, e non solo per quanto riguarda l’informazione, sembra inarrestabile. O forse è inarrestabile, perché concertata e voluta di proposito da chi controlla tali media. Un’oligarchia legata al potere politico-economico e che, a volte, coincide con esso. Le informazioni trasmesse, quasi sempre funzionali a questo torbido sistema, vengono imposte in modo fragoroso, urlate con violenza nelle nostre orecchie. Per tali ragioni, e altre ancora, si rende necessaria una stanza insonorizzata nella quale meditare e allegerire la realtà, un rifugio appartato nel frastuono assordante della giungla mediatica.
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