Wolfango: la nuova scena indipendente mi deprime
I Black Keys saranno in Italia a gennaio.
L’ho letto in giro.
Poi l’ho letto anche sul Corriere della Sera.
E li ho sentiti in radio.
Tutti a parlare dei Black Keys. A dire quanto sono bravi e come abbiamo fatto a non averli ascoltati fino ad ora, com’è stato possibile e dobbiamo rimediare al più presto.
Ma dove diavolo erano, prima, i Black Keys?
Non si può dire che siano dei novellini. Con sette album all’attivo – otto con l’ultimo che esce a giorni (qui 5 tracce in streaming) – non sono di certo un gruppo di cui non si sia mai parlato.
E anche io mi sono chiesto: ma chi cazzo sono ‘sti Black Keys?
Un loro disco, almeno in mp3, ce l’ho per forza.
E, infatti, ce l’avevo.
E li ho anche ascoltati.
Fighi.
Ma poi li ho dimenticati.
E anche poco fa, quando ho deciso di iniziare a scrivere questo post, ho avuto un attimo di esitazione.
Avevo dimenticato il nome.
Ancora.
Ma la verità è che non ci si può chiamare tutti allo stesso modo. Che poi la gente diventa pazza.
Che cavolo di moda è?
Black Keys.
Black Lips.
Black Flag.
Black Eyes.
Black Crowes.
Black Angels.
Black Mountain.
[…]
Comunque i Black Keys sono fighi.
Ma i Black Eyes di più. Anche se loro, purtroppo, in tour non ci vanno più.
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